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Vertice BRICS in Brasile: Lula tra Tensioni Diplomatiche e Nuovi Equilibri Globali

Vertice BRICS in Brasile: Lula tra Tensioni Diplomatiche e Nuovi Equilibri Globali
Photo by aunguyen_vn – Pixabay
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Il summit brasiliano dei BRICS si svolge senza le presenze chiave di Vladimir Putin e Xi Jinping, mentre Lula definisce la situazione a Gaza come “genocidio”.

Il vertice BRICS del 2023 si tiene in Brasile sotto una nuvola di assenze significative e tensioni latenti. La presenza del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva avviene in un contesto di critiche internazionali e interni contrasti politici. La partecipazione dei leader di Cina e Russia, due membri fondamentali dell’alleanza, è stata compromessa, portando il Brasile a gestire in autonomia una riunione di paesi emergenti carica di aspettative ma anche di frizioni interne.

Assenze che Pesano

L’assenza di Vladimir Putin e Xi Jinping al vertice BRICS rappresenta un segnale evidente delle tensioni geopolitiche che attraversano il gruppo. Mentre le tensioni internazionali mettono a dura prova l’unità dell’alleanza, le discordie interne emergono con forza. La moglie di Lula ha espresso pubblicamente critiche inaudite, sottolineando il malcontento verso la gestione della diplomazia sudamericana. Intanto, dall’altra parte del mondo, l’ira silenziosa di Xi Jinping lascia il vertice privo di uno dei suoi protagonisti storici, suggerendo disaccordi di fondo su questioni chiave come l’espansione e le politiche economiche.

Nessun Daio sui Beni Primari

Una delle proposte più dirompenti discusse durante il vertice brasiliano è l’eliminazione totale dei dazi sui beni primari tra i paesi BRICS. Questa mossa cerca di rafforzare i legami commerciali interni, equilibrare il predominio economico del G7 e posizionare l’alleanza come un blocco alternativo potente nell’arena globale. Tuttavia, la proposta ha incontrato resistenza, con alcuni membri, preoccupati per gli impatti sui mercati locali e per la componente sociale delle economie meno sviluppate, che temono un eccessivo squilibrio economico al loro interno.

L’Iran e il Nuovo Assetto

Il debutto dell’Iran nel blocco BRICS rappresenta un segno tangibile dell’evoluzione autoritaria del gruppo. Accogliere nuove nazioni con controversi profili politici come l’Iran sottolinea l’approccio sempre più distante dai canoni liberali occidentali. Questo allargamento strategico non è solo simbolico, ma ridefinisce le dinamiche interne del blocco creando un equilibrio delicato tra i membri originari e i nuovi arrivati. L’ingresso di Tehran, simbolo di resistenza e nuovi approcci economici, è indicativo di un’alleanza che si plasma per affrontare sfide globali sempre più complesse.